L' angolo della poesia

Buoni e cattivi


Con gli occhi chiusi

hanno tutti

una faccia onesta;

li divide il risveglio;

diventano buoni e cattivi.

Cattivi, buoni...

Non si nasce tali per natura.

Tali si diventa.

  


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Barboni

Quando è tardi
e per le strade scivolano sguardi di gente
che ha solo fretta di tornare,
i cinema si chiudono e i bar si svuotano,
insieme al freddo restano i barboni un po’ ubriachi
che con ciondolare stanco aspetteranno
il nuovo giorno che verrà.
Si discute delle rivoluzioni mai vissute
degli amori fatti di bevute
e di carriere morte nel bicchiere.
Nella sera, all’aria aperta e con il mondo in mano
cantano mentre guardano lontano
come se sfidassero l’universo.
E li vedi passare lenti trascinando i piedi
parlare forte a tutti o a nessuno
o piangere aggrappati ai muri,
stanchi e mezzi addormentati.
La notte vola
il vino amico li uccide o li consola
il vino li fa vivere o morire
e la tristezza solita
li ammazza o se ne và.
Nella stanca mattina che si riempie già di vita
piangendo un’altra notte che è finita
attendere non sanno dove quando il buio tornerà.


nello


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Angoscia mortale

Quando il cielo ti sembra basso e opprimente come una cappa di piombo,

e intorno si diffonde una luce vivida e

tetra più triste della notte....

Quando la terra diventa una insopportabile prigione,

e la libertà la vedi come un pipistrello che sbatte le sue ali leggere contro i muri, 

e picchia la testa contro il soffitto del luogo dove è rinchiuso.....

Quando la pioggia che cade fitta ti sembra che disegni nell'aria 

le sbarre di una cella.....

Quando la tela di un ragno sembra che avvolga il tuo cervello....

Quando il suono di una campana ti sembra un orribile lamento....

Solo allora la Speranza cade definitivamente

e lascia il campo all'Angoscia che diventa padrona assoluta della tua mente.
                                                                                                                            nello




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Casualità

Due navi si incontrano nell'oceano 

e si allontanano in senso contrario nella notte.
                                                              
                                                        nello



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Ho visto

Ho visto la gente della mia età
andare via lungo le strade che
non portano mai a niente.
Cercare il sogno che conduce alla pazzia
aspettando qualcosa che non trovano nel mondo.
Ho visto gente cercare
nelle notti bagnate dall’alcool,
nelle stanze deformate dalle pastiglie,
nelle nuvole di fumo.
Ho visto gente dedicarsi 
ad una politica che è solo far carriera,
al perbenismo interessato,
alla dignità fatta di vuoto.
Ho visto l’ipocrisia di star sempre con la ragione
e mai col torto.
E poi si arriva ai morti sulle strade 
con le  auto prese a rate inseguendo i divi di un’ estate.
                                                             nello



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Dedicato a tutti i nostalgici innamorati di un calcio che non c’è più.

Noi che…finivamo in fretta i compiti per andare a giocare a pallone sotto casa.
Noi che…costretti alla regola di”portieri volanti” o “chi si trova para”.
Noi che…l’ultimo che veniva scelto era destinato a giocare in porta.
Noi che…chi arriva prima a dieci ha vinto.
Noi che…quando faceva buio c’era sempre qualcuno che diceva “chi segna per ultimo vince”incurante del punteggio che magari era 27 a 1.
Noi che…abbiamo vissuto con terrore l’epoca delle “espadrillas” con le quali ai piedi non potevi giocare a pallone.
Noi che…il pallone di cuoio sapevamo come era fatto perché lo vedevamo in tv.
Noi che…capivamo il senso della seconda maglia solo quando in tv bianco e nero mandavano le immagini del derby Milan-Inter.
Noi che…il proprietario del pallone giocava sempre anche se era una schiappa.
Noi che…anche senza la traversa non avevamo bisogno della moviola per capire se era gol.
Noi che…al terzo corner era rigore.
Noi che…”siete dispari, posso giocare?”.
Noi che…conoscevamo i calciatori anche se sulla maglietta non vi era scritto il nome.
Noi che…una vita da mediano era già una filosofia di vita.
Noi che…il n° 1 era il portiere, 2 e 3 i terzini, 4 il mediano di spinta, 5 lo stopper, 6 il libero, 7 l’ala destra, 8 una mezz’ala, 9 il centravanti, 11 l’altra punta possibilmente mancina, 10 la mezz’ala con la fascia di capitano perché era inevitabilmente il più bravo.
Noi che…perché un giocatore entrasse in Nazionale doveva fare una trafila di 2 o 3 anni ad alto livello.
Noi che…gli stranieri, al massimo 2 per squadra , li conoscevamo tutti .
Noi che…dormivamo con le figurine Panini sotto il cuscino e quando aprivamo la bustina pregavamo per non trovare Piloni, il secondo portiere della Juve che non giocava mai una partita per colpa di Zoff.
Noi che…avevamo in simpatia Van de Korput per il nome e Bruscolotti perché sembrava più vecchio di nostro zio anziano.
Noi che…il calcio in tv lo guardavamo solo la Domenica e il Mercoledì.
Noi che…la Domenica alle 19,30 potevamo vedere un tempo di una partita di serie A.
Noi che…vivevamo in attesa di Novantesimo minuto e ci sentivamo protetti dalla figura paterna di Paolo Valenti, Necco da Napoli, Bubba da Genova, Giannini da Firenze, Vasino da Milano, Castellotti da Torino, Pasini da Bologna, Tonino Carino da Ascoli e Stroppa col capello da riporto da Bari o Lecce.
Noi che…Ciotti “scusa Ameri clamoroso al Cibali”.
Noi che…alla Domenica sportiva potevamo vedere servizi della serie A, gol della serie B, Gran Premio, tennis, basket, e pallavolo senza doverci sorbire ore di chiacchere per vedere qualche gol.
Noi che…Galeazzi lo abbiamo visto magro.
Noi che…i gol li vedevamo anche senza il telefonino.
Noi che…oggi viviamo lontani, ma quando usciamo di casa e giriamo l’angolo speriamo sempre di incontrare gli amici di allora con il pallone in una busta di plastica.
Noi che…se incontriamo per strada Biscardi vorremmo investirlo.
Noi che…odiamo i conflitti soprattutto di interessi.
Noi che…i grandi procuratori e i grandi manager del gioco più bello del mondo non li abbiamo mai sopportati.
Noi che…in tempi corretti abbiamo visto vincere lo scudetto il Verona, il Napoli, la Roma e addirittura l’Inter.
E loro che…questo giocattolo ce lo hanno rotto.
                                                                         nello


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I vecchi e la vita
I vecchi sono i saggi
della nostra vita.
I vecchi amano la vita.
I vecchi ci allungano una mano.
I vecchi ci sorridono.
I vecchi ci consigliano,
ci sorreggono, 
e non chiedono mai nulla in cambio.
I vecchi vorrebbero un abbraccio,
un sorriso, ma nessuno li guarda,
nessuno si cura di loro.
Vorrebbero una carezza,
vorrebbero tenerezza,
come fa il padre con i loro figli.
I vecchi aspettano la vita
che gli scorre al fianco 
come un fiume in piena,
e vorrebbero fermarla, 
come fa un bambino con la sua palla.
I vecchi amano la vita,
ma la vita non ama loro.
Gli nega un sorriso,
gli nega l'amore, gli affetti,
li rende timidi e spaventati.
I vecchi sono soli con i loro pensieri,
con i loro dolori, e nessuno se li cura.
Ama i vecchi, 
perchè presto sarai come loro.
                                                     nello
 


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Il macinino

Le persone sono come chicchi di caffè in un macinino.

Prima uno,poi un altro, poi un altro ancora

tutti quanti si dirigono allo stesso destino.

Spesso cambiano posto, posizione,

il più grosso scaccia il più piccolo,

si incalzano, si spingono l'un l'altro

in prossimità della macina che li sminuzza in polvere.

Gli uomini così vivono il mondo,

mescolati dalla sorte che li rigira come vuole.

E agitandosi ognuno, chi piano, chi forte,

senza capirlo, calano a fondo più velocemente,

e cascano prima nella gola della morte.
                                                                 nello


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Il manovale

Senza sosta o riposo,

sotto la pioggia e il vento

lavora il manovale.

Che pietosa esistenza!

Quanta gente che passa.

Pedoni o automobilisti,

sapranno ricordarsi

della sua sofferenza
                                nello

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Io senza te



Mi ritrovo così

con un buco nel cuore,

senza voglia di andare

e nemmeno di stare.

Il ricordo fa male.

Mi ritrovo così

senza ali ne mani

ma ancora non vinto

aspettando domani,

qualcosa, un  evento, un incontro, qualcuno….

Sempre in festa con te

con le luci e la gente

noi felici di niente.

Il ricordo fa male…

Io senza te

uno scherzo non è.

                              nello
  

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L'anno che va via

come è triste 

l'ultimo giorno

dell'anno che muore.


31 dicembre 2008
                             nello


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La febbre che si chiana “VITA”

Meno male,il pericolo è passato
e il male lento e infido si è dileguato,
la febbre che si chiama “VITA”
è sconfitta infine.

Tristemente, lo so,
sono svuotato di ogni forza,
neppure un muscolo riesco a muovere,
ma in fondo mi sento bene.

Così composto nel mio letto ora riposo,
e qualcuno vedendomi potrebbe tremare,
pensando che
io sia gia morto.

Malessere e nausea, ogni pena crudele,
tutto è passato con quella febbre
che mi rendeva pazzo,
con quella febbre chiamata “VITA”.

Una fiamma nel cervello.

Il mio torturato spirito qui riposa blandamente,
e non rimpiange più le cose passate
perché nessuno ha mai vissuto
quello che un tempo io ho vissuto.

E così composto ora io giaccio,
e sto così beato su questo letto,
perché un giorno ho avuto amore nel petto.
                                                                     nello


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La sera

Il passero stanco 

ritrova il suo nido nel bosco,

un nube erra lenta , solitaria nel cielo,

una fanciulla si attarda sull'aia,

poi si appresta a rientrare,

sul focolare già si accende una fiamma.
                                                nello


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Ad un amico scomparso

Lunga e diritta andava la strada,
l’auto correva veloce,
la dolce estate era già cominciata,
vicino lei ti sorrideva.
Forte la mano teneva il volante,
forte il motore rombava,
non lo sapevi che c’era la morte,
quel giorno, che ti aspettava.
Non lo sapevi, ma lo hai pensato,
quando la strada è impazzita,
quando la macchina è uscita di lato
e sopra gli alberi si è fermata.
Non lo sapevi… ma lo schianto ti ha ucciso,
anche il cielo da sopra è crollato
quando la vita è fuggita.
Vorrei sapere a cosa è servito
gioire, amare e soffrire.
Su quella strada cercavi la vita
ma ti ha incontrato la morte.
Voglio però ricordarti com’eri
voglio pensare che ancora ci ascolti
e come allora sorridi.
 nello


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Oggi come allora

Ricordo quando ero bambino
e mi regalasti quel gioco così bello da montare,
ed io con le mani troppo piccoline 
facevo fatica a mettere insieme pezzo su pezzo.
Tu , per non imbarazzarmi, 
mi spiavi da dietro la porta,
io sapevo che eri la 
e il cuore mi batteva forte.
Poi sono cresciuto,
ho conosciuto tanta gente,
ho fatto tante cose,
ma il mio cuore non aveva mai più battuto così forte.
Adesso quel gioco, vecchio e mezzo rotto,
cercano di montarlo altre mani troppo piccoline,
e dietro quella porta il mio cuore batte forte,
e tu ci guardi e ridi da lassù.
                                            nello


                            ____________________



Serenità è

Un posto dove vi sia sempre il sole,
Una casa in campagna,
Un canto di fontana giù nel cortile,
Una panca di pietra,
Uno schiamazzo di bimbi ,
Un orticello da coltivare,
Un po’ di noci in solaio
E un po’ di vino in cantina.
Giorni senza nome , con la certezza di poterli vivere.
                                                                   nello

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Silenzi e rumori


Cammino sotto un cielo di stelle,
splendenti, luminose e belle.
C’è silenzio.
Poi, all’improvviso, il fruscìo del vento,
un brivido freddo e lento.
Le nuvole coprono il cielo;
si vedono le luci delle case
immerse in un velo di nebbia.
La pioggia inizia a battere
sui vetri delle finestre,
i fulmini somigliano a
rami di alberi secchi,
i tuoni sembrano
tamburi che rullano.
Tutti cercano riparo.
Io come loro scappo,
bagnato e un po’…terrorizzato.
                                           nello


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Vita da cani

Non aveva più ormai 
che pelle sulle ossa
non ne poteva 
più                      
fame , freddo, miseria.
Appoggiato a un muretto
dormiva ieri sera;
stamattina è rientrato 
nel grembo della terra.
                         nello


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Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo


Non struggerti il cervello per sapere quale sarà il tuo destino.

Rinuncia ai calcoli e adattati al presente

senza pensare al tempo che ti resta ancora da vivere.

Non fare progetti a lunga scadenza

perchè la vita che ti rimane può essere breve.

Il tempo fugge veloce, perciò sii saggio.

Afferra l'oggi e non farti illusione sul domani.
                                                             nello

                                         _ 

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