martedì 15 agosto 2017

Peppe Sorice, più comunemente conosciuto come “Peppe ‘o craparo” e da molti chiamato “Peppe ‘o piglianculo”

 

 

   

Peppe era molto amato dai Beneventani e lui li salutava tutti e per tutti aveva una battuta e una parola simpatica e chiamava tutti per nome e cognome.

Giuseppe Sorice era nato ad Altavilla Irpina il 3 novembre 1924.

Dopo le scuole elementari, i genitori lo iscrissero presso il collegio “La Salle”, dove si verificò il primo spiacevole episodio, infatti nonostante fosse uno studente esemplare, ebbe un’accesa discussione con un suo professore e in preda all’ira lo scaraventò dalla finestra. Per questa sua azione, nonostante la sua giovane età fu condannato a circa sei anni di reclusione. Quando uscì dal carcere la sua vita ormai era segnata e non potè fare altro che lavorare con il padre che faceva il pastore. Anche in questo lavoro si “distinse” molto. Diceva che le sue pecore fossero i suoi soldati e come tali le comandava quando le portava in fila per due lungo il Corso Garibaldi. Un giorno le portò addirittura a Piazza Roma ad assistere ad un comizio politico e lo arrestarono di nuovo.

Nel 1956, l’anno in cui ci fu la fortissima nevicata e a seguito della quale scarseggiava l’erba per far mangiare le sue pecore, portò tutto il suo gregge davanti alla Prefettura, in segno di protesta, al fine di ottenere un contributo per sfamare i suoi animali.

Era sempre in contrasto con le forze dell’ordine, in particolar modo con i vigili urbani dell’ epoca; un giorno uno di essi, vedendo che le sue pecore pascolavano nel centro della Città, cercò di sequestrarne una, ma Peppe reagì a modo suo colpendo il vigile con la sua “piroccola” e lo mandò all’ospedale. Proprio per il suo carattere irascibile, negli anni collezionò varie condanne, tutte per rissa.

Come abbiamo visto non aveva studiato molto, ma conosceva a memoria molte opere, dalla Divina Commedia alla storia dei Paladini di Francia, dall’ Iliade all’Odissea. Versi che amava recitare spesso alle persone che incontrava. Durante le sue giornate al pascolo portava sempre con se alcuni libri che amava leggere in solitudine e quando per strada incontrava degli studenti che tornavano da scuola e gli chiedevano di aiutarli a fare i compiti lui lo faceva sempre molto volentieri.

Grazie alla sua cultura fu invogliato dai Beneventani a partecipare ai provini del noto programma di Mike Bongiorno "Lascia o raddoppia", il provino lo superò brillantemente ma sempre a causa del suo carattere irascibile ebbe un diverbio con il personale della produzione e venne espulso.

Negli anni ’70, quando ormai non aveva più le sue pecore, si sedeva davanti all’uscio di casa, al Vico I° Trescene, e leggeva i suoi amati libri. Spesso chiamava “a rapporto” i bambini che giocavano lì in strada e raccontava loro delle gesta eroiche di Orlando e Rinaldo o di qualche altro eroe delle opere che lui tanto amava. Alla fine degli anni ottanta lo incontravo spesso sotto la Camera di Commercio, anziano e malato, mi chiedeva la solita sigaretta e mi raccontava per l’ennesima volta la storia della mia famiglia. Morì nel luglio del 1990 …

Tutti i Beneventani, sia giovani sia anziani, almeno una volta nella loro vita hanno sentito parlare di Peppe Sorice detto ‘o Piglianculo e sarà ricordato per sempre come il più grande personaggio popolare della nostra Città



 



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