LE CANTINE DI BENEVENTO
Le CANTINE erano i ritrovi più popolari della città, frequentate quasi esclusivamente da uomini. In teoria vi si doveva vendere solo vino, ma in pratica erano locande dove si poteva bere e mangiare.
Le pietanze erano molto limitate: soffritto di maiale, qualche volta di agnello, trippa e mugliatelli.
Tutto rigorosamente piccante per indurre a bere più vino.
Funzionavano soprattutto nelle ore serali e spesso chiudevano a tarda notte.
Le origini delle cantine sono incerte, mentre la loro fine è databile agli anni Settanta del Novecento.
La cantina di Cacataniello era sicuramente la più famosa ed era all’inizio di viale dei Rettori.
Un’altra molto rinomata era quella di Cenza Mucci, in contrada Santa Clementina che in seguito si trasferì al Rione Libertà.
Oltre a queste due, fra le più importanti della Città, ve ne erano altre che vi vado ad elencare:
Gervasio in via Arcivescovo Pacca;
Ignazio Fasulo, in via Carlo Torre;
Murulillo in viale dei Rettori;
‘A Pullusana in via Annunziata;
Tangtiello in piazza Roma;
’O chionzo sul retro di piazza Roma;
Pesiello, in via Bartolomeo Camerario
Zi Cosimo a Vico Noce;
Zazzà nei pressi del Meomartini;
Osvaldo dietro la Stamperia;
‘Ngiulina a Mbriachessa a Piazza Piano di Corte;
‘U Rezza a Via san cristiano
‘U Strazzon viale degli Atlantici;
Gildo a Via del pomerio;
Ciccio Racioppi a Piazza Guerrazzi ;
‘U Pugliarese a Piazzeta De Martini;
Taverna di Orazio a Via San Pasquale;
La Grotta Azzurra a Via Posillipo;
Ciccio e Natalina a Via delle Poste;
Bergantino a Via III Settembre;
Zi Tore ‘o Masaniello.