Intorno al 1890, Raffaele Anzovino, trasformò la già presente Trattoria
Villa di Roma in Hotel Restaurant Villa di Roma. Oggi
questo nome dice nulla ai Beneventani. Nel passato era il nome del miglior
ristorante della città. Per migliorare la già reputatissima trattoria non badò a spese e sacrifici, pur
di fare cosa degna di Città capoluogo di provincia, continuamente gremita d’
impiegati, commercianti e viaggiatori. Poteva compere con gli Alberghi e
Ristoranti delle prime città d’ Italia. Aveva bellissimi servizi di biancheria,
cristalleria, porcellana e posate molto signorili. Oltre naturalmente alle
eccellenti forniture alimentari, vini e liquori servite in modo egregio da un
cuoco Napoletano. Era un ristorante a modo frequentato dal fior fiore della
nostra cittadinanza.
La sua prima sede fu a piazza Federico Torre nel
palazzo che fa angolo con il corso Garibaldi.
Nel
1902, il ristorante aprì una nuova sede nei locali a piano terra del Seminario
Arcivescovile, proprio di fronte Palazzo Paolo V, questa volta gestito oltre
che da Vincenzo Anzovino, anche dal fratello Antonio. nella foto sotto si vede
l’aspetto che esso aveva nel primo decennio del secolo scorso.
Lo spirito di iniziativa dei fratelli Vincenzo e Antonio Anzovino, non si fermò alla ristorazione. Il nuovo affare di quegli anni era il cinematografo. A Benevento erano già attive due sale, il Cinema del Sannio e il Cinema Teater Borrillo, quando nel 1911 i fratelli Anzovino decisero di aprire un nuovo cinema. Lo chiamarono… “Sala di Roma”. Era situato in una traversa agli inizi del corso: via Gregorio VIII. Nella foto sotto si vede l'insegna all'imbocco del vicolo.
I fratelli Anzovino, a chi prenotava il pranzo nuziale, offrivano una proiezione gratuita durante la cerimonia.
Nelle
cronache del tempo ricorre spesso il nome di questo ristorante. Veniva
utilizzato per tutti i pranzi e le cerimonie ufficiali, come quando ci fu
l’inaugurazione nel 1910 del nuovo Palazzo del Governo. Nonostante abbia
ospitato diversi ministri e alte personalità del mondo politico del tempo, le
loro pubblicità puntavano a referenze della nobiltà europea del tempo, quali il
Duca d’Aosta, re Leopoldo II del Belgio, re Giorgio di Sassonia, il principe
d’Orleans, tutti ospitati dal loro albergo.
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