Luigi ‘o
Becco
Lo
chiamavano così perché aveva il naso uguale al becco di un uccello, una specie
di peperone sotto a due occhi piccoli e vicini fra loro. Era molto popolare, le
ragazze lo accerchiavano e lo pigliavano affettuosamente in giro. Lui si
rallegrava ed il suo volto si rischiarava in una grande risata. Aveva il
pallino della musica ed era “Membro Onorario” della banda cittadina, e ogni
volta che suonando, percorreva il centro
della Città, Luigi si metteva davanti e avanzava con passo corto e
cadenzato, solo allora il suo volto inespressivo diventava raggiante. Era
convinto di suonare il clarinetto, ma il realtà quello che portava alla bocca
era un pezzo di legno che non somigliava affatto ad uno strumento musicale, e
nel frattempo emetteva dei suoni con la bocca che non avevano nulla a che fare
con ciò che suonava la banda e meno male che quei suoni erano coperti dai
pesanti ottoni del complesso. Le persone lo applaudivano e Luigi ne era felice
perchè si sentiva importante. La banda lo aveva adottato e lo considerava una
mascotte, anche perché se piaceva tanto, una grossa componente del gradimento
era dovuta a Luigi ‘o Becco, capace di suonare un pezzo di legno.
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