Egli aveva
un volto molto bello, occhi azzurri e barba grigia molto
curata, indossava vestiti consumati dal tempo e un cappello stravecchio. Era un
solitario e non si sapeva da dove venisse, ne se avesse parenti in Città.
Viveva di accattonaggio, ma con tale dignità che l’elemosina diventava
onorario. I suoi “clienti” frequentavano il Bar Ristorante Roma, punto
d’incontro della borghesia dell’epoca. Marchetiello arrivava davanti al Bar con portamento altero
e si fermava a qualche metro di distanza guardando con aria distratta il
benefattore di turno, non era ma lui ad avvicinarsi ma era il signorotto che si
recava da lui e gli lasciava qualche moneta. Intascava senza guardare e
borbottava qualcosa senza che si capisse se era un ringraziamento o una
imprecazione. Si allontanava lento e regale seguito dall’ammirazione degli
astanti, i quali in effetti gli volevano bene e soddisfacevano in qualche modo
il suo orgoglio senza mortificare la sua naturale nobiltà.
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